Le aziende in questi ultimi anni, ed in previsione anche per quelli futuri, hanno potuto fruire di incentivi per l’introduzione e lo sviluppo di sistemi tecnologici d’innovazione.
Qualsiasi impianto, sistema o macchina migliora le performance sin dal primo istante dalla sua accensione ma, pur tecnologicamente avanzato che sia, il sistema sarà sempre e solo destinato a ridurre nel tempo la propria resa, anche solo per l’effetto obsolescenza.
Un nuovo macchinario fornisce sicuramente velocità maggiori, tempi minori, possibilità di lavoro senza presidio, lavoro in remoto, maggior qualità ed altro ancora. In sostanza normalmente è un ottimo sistema per incrementare la propria produttività.
Stiamo quindi parlando di aspetti fortemente positivi verso la competitività ma, a questo punto, sorgono alcune domande:
- tutto questo è sufficiente per considerare soddisfacente l’investimento?
- la tua azienda sta veramente crescendo al pari della tecnologia?
- quanti hanno profondamente sviluppato il vero motore del cambiamento?
In un’ottica complessiva si potrebbe confrontare il tutto con una scuderia che possiede un’ottima vettura ma non si preoccupa a fondo dei piloti.
Al centro di tutto deve quindi sempre essere considerata una variabile fondamentale che è anche l’unica ad essere in grado di automigliorarsi, ovvero l’uomo. Per questo motivo impiegare risorse nello sviluppo delle cosiddette soft skill rappresenta una solida base per il Miglioramento Continuo.
Fare dei percorsi di crescita graduali permette di acquisire ed assodare le competenze finalizzate al raggiungimento dell’eccellenza operativa senza neppur accorgersene soprattutto senza sforzi immani.
Prendiamo un semplice esempio: immaginate di essere in montagna e di fare una gita in cui vi siete prefissati di raggiungere un certo rifugio. Il sentiero è ben indicato e verso la fine del vostro percorso iniziate ed intravvedere l’obiettivo che è posto sulla sommità di una parete verticale.
I possibili metodi per raggiungere il vostro target possono essere:
- Scalare la parete
- Percorrere il sentiero segnalato
Entrambe le soluzioni sono valide ed entrambe hanno pro e contro.
Vediamole più nel dettaglio.
Scalare la parete: il percorso sarà il più breve e lineare ma per affrontarlo dovreste essere degli scalatori preparati fisicamente e tecnicamente. Non solo, dovrete conoscere a priori il percorso e le sue difficoltà, portarvi al seguito per tutta la gita l’attrezzatura necessaria alla scalata ed essere con compagni dello stesso livello di preparazione. Ovviamente il rischio durante la salita è elevato.
Percorrere il sentiero segnalato: il percorso sarà più lungo ma lineare. Non dovrete avere capacità particolari se non la volontà comune dei partecipanti a raggiungere l’obiettivo. Le istruzioni saranno semplici, comprensibili da tutti e la salita sarà graduale tanto che anche i vostri figli potranno affrontarla senza difficoltà.
Cosa possiamo trarre di conseguenza?
Qualsiasi azienda ha obiettivi da raggiungere ma non sempre si possono percorrere le strade più brevi. Per fare questo dovrete dotarvi di attrezzature specifiche ma, come detto all’inizio della ns discussione, questo potrebbe non rappresentare un vincolo quanto invece il fatto che solo pochi collaboratori o specifici professionisti saranno in grado di operare al giusto livello e trarne soddisfazione. Tutti gli altri non saranno stimolati al raggiungimento degli obiettivi comuni, ovvero quelli che vi siete prefissati.
Attivare invece un percorso che stimoli le persone ad essere partecipi alla mission che si vuole intraprendere, genererà un ciclo virtuoso di crescita che una volta attivato sarà più difficile ostacolarlo che mantenerlo.
La tecnologia e la digitalizzazione sono destinate ad influenzare sempre di più tutti i settori professionali e rappresentano il potente fattore di cambiamento in termini di hardware, ma il fattore chiave in termini di vantaggio sarà rappresentato dalla flessibilità e dalla capacità di adattamento delle persone verso un’unica, chiara e condivisa direzione.
